Dopo la facoltà di Architettura, frequentata sia a Firenze, che a Genova, per poi laurearsi nel 1964 al Politecnico di Milano, entra da subito in contatto con la vita del cantiere e la possibilità di esercitare la professione, tramite il padre costruttore, che lo aiuta a muovere i primi passi.
Grazie agli incontri con figure come Franco Albini, Marco Zanuso, Louis Kahn e Makowskj, comincia a sperimentare sulle strutture spaziali.
Dai qui inizia a delinearsi il tratto fortemente innovativo della sua architettura, segnato dalla continua ricerca di nuovi materiali e tecnologie.
Con la pubblicazione dei suoi lavori su due riviste di settore, Domus e Casabella e con il padiglione realizzato per la Triennale del 1966, arriva il successo di pubblico e la realizzazione di un padiglione all’Expo di Osaka nel 1969.
Durante questo periodo, Piano, si divide tra Stati Uniti e Inghilterra, in particolare, a Londra, conosce Richard Rogers, con cui apre lo studio Piano&Rogers.
L'incontro con Rogers, darà vita, tra il ’71 e il ’77, al Centre Pompidou, una delle sue opere più discusse e iconiche.
Dopo questa esperienza, apre uno nuovo studio, questa volta con Peter Rice, per poi, nel 1981, fondare la Renzo Piano Building Workshop con una sede a Genova e una Parigi.
Piano, durante la sua lunga carriera, è stato insignito dei più prestigiosi premi, tra i quali, il Pritzker nel 1998 e il Leone d’oro alla Carriera nel 2000, grazie alla realizzazione di opere di straordinario valore, che hanno dato un nuovo volto all’architettura contemporanea, tra cui lo stadio S. Nicola a Bari, l'aeroporto di Osaka, la Cité Internationale di Lione, il Museo della Scienza e della Tecnica ad Amsterdam, il ridisegno della Postdamer Platz a Berlino, la Banca Popolare di Lodi, il Design Center della Mercedes Benz a Stoccarda, l'Aurora Place a Sidney e la Telecom Tower a Rotterdam.
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